Gli SSD (Solid State Drive), dispositivi di storage di massa, versatili e affidabili, sono passati dall’essere un prodotto “per pochi” all’essere la soluzione consumer e aziendale mainstream maggiormente utilizzata, funzionando come un sostituto diretto del tradizionale Hard Disk Drive (HDD).
Grazie alle sue prestazioni elevate, all'affidabilità, alle dimensioni ridotte e all'alta densità del media, le vendite dei dischi SSD hanno raggiunto circa 200 milioni di unità nel 2019, con previsioni che raggiungeranno i 540 milioni di unità entro il 2023.
Con la costante crescita in popolarità degli SSD, i gestori di risorse IT e gli specialisti della dismissione ITAD dovranno affrontare diverse sfide legate alla cancellazione sicura dei dati dagli SSD che devono essere dismessi, riciclati o riallocati.
A differenza dell'HDD, un SSD utilizza una memoria flash: questo rende necessaria l’adozione di soluzioni di cancellazione sicura ad hoc.
Inoltre, poiché il mercato SSD è cresciuto molto rapidamente, diversi vendor hanno prodotto i propri modelli di SSD, che spesso variano in termini di processi operativi e caratteristiche.
Questa mancanza di standardizzazione complica ulteriormente la cancellazione, soprattutto data la velocità con cui gli SSD continuano ad evolversi.
Per i manager IT, nonché per i provider di servizi di riciclo e dismissione di terze parti e gli ITAD che li supportano, è importante comprendere come funziona la tecnologia SSD, perché la loro cancellazione deve seguire un processo sicuro, efficace e definitivo per la sicurezza dei dati e dell’azienda stessa.
La nostra guida inedita esamina queste sfide e le soluzioni da implementare per superarle.