È successo di nuovo, ma mai in modo così clamoroso. Stiamo parlando di Collection #1, l’hackeraggio più impressionante di sempre: 773 MILIONI di email e 21 MILIONI di password!
La notizia circola su tutto il web, ma il primo a darne notizia è stato Troy Hunt, uno degli esperti di sicurezza più famoso, creatore del sito web "Have I Been Pwned".
Collection #1, in poche parole, è il database che comprende tutti i dati sottratti dagli hacker. Parliamo di un file di oltre 87 GB e 2.692.818.238 righe. Purtroppo, nessuno può pensare di essere al sicuro dal pericolo di furto, nemmeno gli esperti di sicurezza.
Secondo Hunt, lo smisurato database è il risultato di diversi databreach, che hanno interessato i privati, oltre che siti e organizzazioni commerciali.
Come controllare se il mio indirizzo email è stato compromesso da collection #1?
Il sito creato da Troy Hunt, Have I Been Pwned, permette di verificare se i tuoi dati sono sul database.
Inserisci i tuoi indirizzi email associati agli account che desideri controllare e lo strumento ti dirà se i tuoi dati sono stati pubblicati o se sei tra i fortunati che possono stare tranquilli.
Se il tuo indirizzo email è tra quelli hackerati è il momento di attivarsi.
Cosa fare se hai trovato il tuo account su collection #1
L’opzione è solo una: cambiare la propria password per ogni account associato al tuo indirizzo email.
Le raccomandazioni degli esperti di sicurezza informatica sono sempre le stesse:
- creare una password forte, di almeno 8 caratteri
- utilizzare lettere maiuscole e minuscole, simboli, numeri
- abilitare l’autenticazione a due fattori per i siti che lo permettono
- usare un password manager, per creare e memorizzare tutte le tue password
- evitare di riutilizzare la stessa password per più account/siti
Cosa rischio se trovo i miei dati nel database?
Il rischio principale è quello di vedere violato il proprio account. Con un semplice software si possono, infatti, creare combinazioni di email e password e provare ad accedere ai tuoi account personali.
Se utilizzi la stessa combinazione email/password per più account i rischi di accesso fraudolento sono ancora maggiori.
Un recente esempio è quello di numerosi politici tedeschi, che alla fine del 2018 hanno visto pubblicati online documenti personali, foto delle vacanze, numeri telefonici, etc.
Sicuramente, l’ultima cosa che vogliamo è permettere a malintenzionati di accedere ai nostri dati personali!